

C’è un mondo reale, nel quale onesti professionisti e cittadini per bene cercano di risolvere i problemi con umiltà ed ostinandosi ad usare la logica. E poi c’è un mondo virtuale, governato da ologrammi proiettati sugli schermi delle televisioni, anche in 3D. Il mondo virtuale è un algoritmo programmato da una software house esperta in simulazioni. Avete presente The Sims? O Sim City? Ma anche Second Life o, adesso, il metaverso di Zuckerberg?
Nel mondo virtuale è tutto possibile: “gli asini volano”, “questa è una democrazia”, “Zelensky è un leader politico credibile“… I cittadini attaccati ai visori hanno da tempo perso ogni contatto con il mondo fisico e le sue leggi: vivono in una bolla dove la Ferragni detta la linea politica al paese. Scrollano, mettono like, piangono e ridono a comando. Le cose non sono più vere o false: si distinguono in autorizzate oppure non autorizzate. Non a caso le sentinelle di questo immenso Truman Show (le organizzazioni di fact-checking) mettono i bollini verdi e certificano le idee approvate dal sistema.
Mentre migliaia di eletti, come lo era Neo in Matrix, girano baccello per baccello, tentando di svegliare milioni di corpi addormentati, gli avatar degli spin doctor irradiano segnali digitali che inondano le menti di mantra ipnotici: “Non ti vaccini, ti ammali, muori“, “Il Green Pass ti rende libero“, “Tachipirina e vigile attesa“. Il bombardamento continuo delle menti crea nuovi gruppi di sinapsi e vortici energetici chiamati “egregori”. Si tratta a tutti gli effetti di un sistema parasimpatico digitale che programma il comportamento degli esseri umani. L’ingegneria sociale, grazie alla nuova droga virtuale somministrata dai social networks che stimola la dopamina (lo ha spiegato bene Chamath Palihapitiya, vicepresidente di Facebook), eleva l’esperimento del cane di Pavlov a modello elettivo per governare i riflessi condizionati delle persone. È come il martelletto che percuote il ginocchio, e la gamba si solleva.
Sapete cos’è una botnet? Una botnet è un sistema di computer infettati da codice malevolo, di cui un manipolo di hacker ha preso il controllo da remoto. Funzionano regolarmente e nessuno si accorge di nulla. Sono cellule dormienti, tecnicamente zombie. Quando l’amministratore della botnet decide che è il momento di attivarli, ne prende il controllo e fa eseguire ad ognuno di loro la stessa sequenza di operazioni. Di solito si usano per rendere inaccessibile un sito web, scatenando migliaia di richieste nello stesso istante (si chiamano attacchi DOS, Denial of Service).
Oggi la società è composta da sterminate botnet umane, di cui un ristretto gruppo di persone che si ritrovano nei consessi esclusivi, al riparo dai giornalisti, detengono il controllo, orchestrandolo attraverso i media mainstream e i social network (questi ultimi richiamati all’ordine negli ultimi due anni, dopo l’annuncio di George Soros a Davos nel 2018: “Google e Facebook hanno i giorni contati: attraverso la Commissione Europea li distruggeremo con le regole e con le tasse“).
Quando parte un impulso, enormi masse di esseri umani si muovono all’unisono, come i cani di Pavlov: odiano, amano e si commuovono a comando, reagendo a storie o eventi che spesso non esistono neppure. E con la stessa facilità, dimenticano. I segnali di attivazione arrivano attraverso le immagini che compaiono su uno schermo, rinforzati attraverso l’uso ossessivo di frasi ipnotiche. Per quanto lo schermo non mostri che una piccola finestra sul mondo (quella più utile in base alla sceneggiatura degli autori), quella finestra riesce ad essere più credibile di ciò che vedono gli occhi nel mondo reale. Le trame della grande fiction planetaria sono più convincenti di quanto la nostra ragione le trovi assurde. L’unica vita degna di essere vissuta diventa così quella degli altri, mentre si langue su un divano con un telecomando in mano, immersi nell’ipnosi delle serie tv su Netflix.
Il sistema si avvale di gatekeeper, guardiani posti ai varchi che devono evitare che la gente li attraversi. Sono individui posti a presidio di una cornice interpretativa dalla quale non si deve uscire. Una volta che che i media li abbiano resi autorevoli, costoro esistono al solo scopo di creare un recinto sicuro per le opinioni. La loro interpretazione dei fatti ha un sapore messianico – sacerdotale: orienta folle in cerca di una guida. Se emergono dati contrastanti, loro ricorrono a dogmi indimostrabili per placare le mandrie. “Lo dice la scienza“, riedizione in salsa positivista della “volontà di Dio” negli stati teocratici. Non importa quanta ovvietà si stagli dinanzi a noi, nella sua fulgida evidenza: la mente dell’uomo moderno va in cerca di verità rivelate, non fidandosi più di se stessa. E come potrebbe, essendo posseduta da pensieri altrui, come Regan MacNeil lo era dal diavolo nell’Esorcista del 1973?
Così, oggi chiamiamo vaccino, e ne invochiamo l’uso, un prodotto di una multinazionale che per definizione non protegge dall’infezione né dal contagio reciproco. E neppure dalla morte, come dimostra (tra i tanti) il caso di un uomo di 71 anni, con tre dosi, riportato da Burioni in un suo tweet. Eppure, invece di metterne in discussione l’efficacia, come vorrebbe la logica, il guardiano del recinto sposta l’attenzione sulla mancata somministrazione dei farmaci antivirali. È come quel coniuge che tornando a casa trova un capello biondo nel letto, palesemente non suo né del partner, ed incolpa la lavatrice di non fare bene il bucato. “Il vaccino non serve, e quindi va fatto“, recita oggi Repubblica in un esempio plastico di bipensiero orwelliano, riuscendo ad infilare nello stesso articolo la capacità di Centaurus (la nuova mitologica variante di coronavirus) di sfuggire alla presunta protezione dei vaccini, e la necessità di insistere sulla campagna vaccinale in autunno.
E neppure la memoria viene in soccorso dello zombie controllato all’interno di una botnet umana. Il 16 marzo 2020, tra i tanti media, Repubblica titolava: “Covid: non prendete antiinfiammatori per proteggervi“. Secondo i francesi, l’associazione degli antiinfiammatori poteva essere addirittura un fattore peggiorativo dell’infezione.


Le linee guida del Ministero insistevano ossessivamente sul protocollo “Tachipirina e vigile attesa” (tradotto: vedi se ce la fai da solo o se muori e poi diccelo). I medici al di fuori della botnet umana si prodigavano gratuitamente per curare a casa i pazienti, con protocolli a base di antiinfiammatori e antibiotici. Venivano richiamati dagli ordini, sospesi e radiati. Tra questi spiccavano certamente gli umani non posseduti di IppocrateOrg, l’associazione meritoria di Mauro Rango, che ha curato a casa una quantità innumerevole di malati, con un tasso di successo prossimo al 100%, chiedendo in cambio solo preghiere, e ricavando dai guardiani del recinto solo insulti e disprezzo.
Oggi il Corriere della Sera titola: “Covid: gli antiinfiammatori riducono le ospedalizzazioni del 90%“. Nell’articolo si legge: “dopo due anni e mezzo di pandemia la comunità scientifica concorda su un punto: a uccidere i malati è l’infiammazione (o flogosi), non il virus“.


Tutte cose che la comunità scientifica, quella svincolata da interessi e dai fondi delle grandi multinazionali, quella senza visore virtuale calato sul cranio, sapeva già anni fa. E anche Byoblu, modestamente, già nell’ottobre 2021 (ma forse anche prima) cercava di avvisare, ricavandone in cambio l’inserimento negli elenchi della pubblica gogna in capo alle sentinelle del Truman Show (i fact-checkers).
Del resto, che i grandi media, a guardia della Matrix globale, dicano le cose mesi o anche anni dopo rispetto all’informazione libera e indipendente, non è un fatto nuovo. Il 16 novembre 2009 vi mostravo su Byoblu il contratto secretato tra Novartis e lo stato italiano per l’acquisto di 24 milioni di dosi di vaccino contro l’influenza suina. Repubblica ci arrivava solo il 15 gennaio 2010. Il vaccino venne interamente buttato nel gabinetto e venne tirato lo sciacquone.
Secondo Wolfgang Wodarg, presidente tedesco della commissione Sanità del Consiglio d’Europa, l’influenza suina era una falsa pandemia orchestrata dalle case farmaceutiche pronte a fare miliardi di euro con la vendita del vaccino: le multinazionali del farmaco avevano insomma accumulato enormi guadagni senza alcun rischio finanziario, mentre i governi di tutto il mondo prosciugavano i magri bilanci sanitari spendendo milioni nell’acquisto di vaccini contro un’infezione che in realtà era poco aggressiva. Il caso dell’influenza suina – continuava Wodarg – era stato uno dei più grandi scandali sanitari del secolo. Le maggiori aziende farmaceutiche erano riuscite a piazzare i propri uomini negli ingranaggi dell’Oms e di altre influenti organizzazioni. In tal modo le avrebbero convinte ad ammorbidire la definizione di pandemia, così che potesse essere dichiarata con più facilità e i loro prodotti potessero essere venduti d’ufficio in tutti gli Stati.
Sono passati 12 anni. Oggi le cose, lungi dall’essere migliorate, appaiono molto peggiori. I metodi si sono fatti più raffinati. Il controllo più pervasivo. Gli affari molto più grandi (“Pfizer raddoppia gli incassi grazie alla pandemia“, “Omicron, la variante vale già 50 miliardi per Big Pharma“, “I vaccini? La migliore fortuna per le casse di Big Pharma, e poche tasse pagate“). Gli scienziati fedeli al loro codice deontologico vengono radiati. I dipendenti delle multinazionali vengono promossi.
E i cittadini? Sono con gli occhialini 3D in testa, ad esplorare mondi immaginari, pronti a tornare sulla Terra a comando, quando la botnet chiama, per scatenare i 2 minuti di odio orwelliani al segnale convenuto. Sui social, in televisione o sul posto di lavoro, contro i colleghi non ancora omologati (rigorosamente in smart working).
Ottimo articolo Claudio. Ad majora!
L’incubo vissuto in questi due anni ci hanno resi consapevoli del futuro che ci aspetta. Inutile cacciare la testa nei visori 3d, come gli struzzi sottoterra. Passiamo parola e uniamoci tra quanti questo futuro preconfezionato NON lo vogliono. Insieme il 25 Settembre sfoderiamo le matite nel seggio elettorale e mettiamo una X in uno dei nuovi partiti nati dal dissenso popolare.
Figli della luce usiamo anche la spada a doppio taglio e la corazza della Preghiera. La matita da sola non basta.
.Nel complesso sono d’accordo! I tuoi scritti per la mia cultura, contengono troppe parole che non capisco! Però mi hai dato la conferma, di quello che avevo già capito. Ci vogliono ridurre dei robot, obbedienti hai loro ordini! Grazie! Avanti così!
Tutto Perfetto !! E ora ? ……. Abbraccio a tutti
Io la penserò così fino alla morte: ” ‘ste case farmaceutiche….o si fanno fuori (tanti non gliene frega niente della ns salute, vogliono solo far soldi vendendoci ciò che producono) o si dà loro una ridimensionata”. O il popolo “le tira fuori ” o gli inietteranno dentro un microchip comandato a distanza da cui potranno decidere altri quando ti si deve drizzare e quando deve stare moscio….che tu lo voglia o no.
Qual’è il tuo consiglio per uscire da questa realtà virtuale,affinché il gregge si tolga gli occhiali 3D e cominci a vedere le cose come stanno veramente magari ribellandosi a questo schifo?
Noi non ancora omologati non dimenticheremo mai le discriminazioni di questi due anni e mezzo di pandemia. Per Aspera ad Astra
Sono d’accordo
Claudio sei grande! Posso solo farti i complimenti e confermare completamente ciò che a rigore di cervello è evidente a chi non lo ha ancora spento!
Bravo
Un analisi eccezionale, ma allo stesso tempo inquietante di una logica perversa che sta usando gli umani come cavie. Lo spirito dell’anticristo ci sta conducendo inesorabilmente verso il transumanesimo ed il controllo globale.
Quanto correttamente scritto è stato usato in vari campi, tipo la costante invasione organizzata di negri e beduini, definiti “migranti” che scapperebbero da guerre combattute da non si sa chi, forse da vecchi, donne e bambini visto che i clandestini sono tutti maschi e giovani. Perfetti per essere usati, al momento giusto, per una guerra si, ma contro di noi.
Il tutto condito dalla demonizzazione di quanti dissentono, definiti razzisti, nazisti ecc.
Nulla di nuovo!
Solamente il vecchio mito della caverna di Platone descritto in chiave moderna.
Unita delle piccole cause sopra un forte denominatore di etica soziale e spirituale (comprendere tutti i religioni senza cadere nelle trapole di narrazione ateo-seculare hiper-liberista)…
Fantastico blog
Grazie per il rispetto dell’intelligenza degli Italiani che capiscono