Incendio milano Nitrolchimica

Le grandi città sono da anni ormai camere a gas infernali. Roma sta andando a fuoco in queste ore. A Milano, tutti gli anni, bruciano impianti di smaltimento rifiuti pericolosi, quando non aziende chimiche come quella di oggi, la Nitrolchimica, impestando l’aria di veleno, mentre nonni con i passeggini portano i neonati al parco. Li ho visti con i miei occhi, due anni fa, in zona Bovisa, quando per una settimana una densa nube bianca avvolgeva ogni cosa, l’aria puzzava, gli occhi e i polmoni bruciavano, le autorimesse delle abitazioni erano avvolti da una fitta nebbia perché era andato a fuoco un capannone. E per una settimana intera nessuno ha detto ai residenti di infilarsi neppure una mascherina sopra al naso.

Spesso è l’azione delle mafie che risolvono così, conto terzi, il problema dello smaltimento rifiuti tossici, da quando la Cina non li vuole più. I cittadini soffocano, i polmoni si ammalano, ma la politica, capace di buttare milioni per i banchi con le rotelle, non prende nessun provvedimento per l’emergenza inquinamento dell’aria. Chi legherà l’insorgenza di patologie respiratorie e oncologiche, croniche o fatali, quando si manifesteranno tra qualche anno, a questi disastri ambientali? O daranno la colpa all’ennesimo nuovo virus per rendere obbligatorio l’ennesimo prodotto farmaceutico?

È necessario mettere urgentemente in sicurezza questi impianti, delocalizzarli in aree meno densamente popolate, dove questi incidenti (colposi o meno che siano) possano limitare i danni prodotti sulla popolazione, e riprogettarli da principio. Bisogna fare una seria politica di razionalizzazione della produzione secondo logiche biocompatibili e introdurre una disciplina ferrea di trattamento degli scarti residuali e dei rifiuti. È poi necessario porre un freno all’accentramento della popolazione in ristrette aree ormai troppo densamente popolate, ed incentivare stili di vita più a contatto con la natura, riqualificando zone disabitate con interventi di insediamento umano che rispettino l’ecosistema, garantiscano adeguato spazio al verde e agli animali, consentano a famiglie e bambini di vivere una vita sana, lontana dalla frenesia degli agglomerati urbani, pianificando servizi e trasporti in modo ecologico e con la finalità primaria del benessere personale e del rispetto per l’ambiente e per ogni forma di vita.

È necessario agire subito. Intervenire non è più differibile.