La radice del problema: media corrotti e coprifuoco su internet.
Mi rivolgo a te, te che ritieni la libertà di parola ormai un ricordo lontano, te che sembri rassegnato alla persecuzione delle idee, te che hai visto il pensiero unico crescere a dismisura negli ultimi anni senza trovare un argine nella legge né in chi dovrebbe tutelarla.
Tutto questo è stato possibile grazie ai media corrotti, la cui proprietà è concentrata nelle mani di pochi soggetti, mentre governi e istituzioni stanno a guardare e sembrano impotenti, o più spesso sono complici.
Internet non è più la soluzione. È un territorio perso. Hanno realizzato enormi colli di bottiglia nei quali hanno spinto tutti, gigantesche trappole per topi nelle quali fare esperimenti sociali e controllare il dibattito pubblico, i social network. Fuori da lì non gira più nessuno: hic sunt leones. Poi hanno iniziato a pilotare le idee e a comprimere la libertà di parola. Dapprima in maniera occulta, agendo sottotraccia. Poi con una direttiva europea, il Digital Service Act, che istituisce formalmente il dovere di censura. Nessuno potrà più intervenire nel dibattito pubblico mostrando fatti o proponendo questioni che davvero abbiano il potere di incidere. Tutto il resto potrà continuare a girare indisturbato. “Così non si potrà turbare una campagna elettorale“, si dice. Ma non è proprio questo lo scopo di una campagna elettorale: far emergere ciò che nei programmi dei partiti non funziona o l’eventuale disonestà dei politici? Reprimendo la conversazione pubblica si trasforma una campagna elettorale in una marcia trionfale indisturbata per la propaganda dei partiti che si mettono d’accordo su tutto dietro le quinte. Tutto l’opposto di ciò che dovrebbe essere una democrazia.
Il paradosso della televisione come nuova frontiera della rivoluzione.
L’unica cosa che non sono ancora riusciti a cambiare è la Costituzione! All’articolo 21 sancisce la libertà di pensiero e di opinione e tutela la stampa. La legge dunque non può nulla contro i social network, che vivono in un far west giuridico globale, ma fortunatamente protegge ancora i media tradizionali: i giornali e le televisioni. Anni fa, durante l’età dell’oro di internet, si diceva che la televisione era morta. Ma oggi, alla luce di quanto è seguito dopo, dobbiamo renderci conto che avere una televisione è la nuova frontiera della rivoluzione. Presto sarà l’ultimo fortilizio all’interno del quale nessuno potrà impedire al popolo di esprimersi liberamente, a meno di non cambiare anche la Costituzione e la legge. Cosa che probabilmente, in assenza di una diffusa consapevolezza popolare, avverrà, ma ci vuole tempo.
Noi l’abbiamo costruita. Si chiama Byoblu ed è interamente sostenuta dai cittadini. Trasmette sul digitale terrestre (262), su Sky (816) e su Tivùsat (462). Byoblu si chiama “la tv dei cittadini” perché è finanziata dai cittadini ed è rivolta ai cittadini, nel loro esclusivo interesse. Ma oggi inizia il processo che la porterà ad essere davvero di proprietà dei cittadini, in tutto e per tutto.
Ci pensate? Una grande televisione popolare che non ha vertici imposti dalla politica o dai consessi ultramiliardari, ma è gestita da un’assemblea di pari scelti direttamente dal popolo! Non è un sogno: sta per accadere. Ottobre 2023: questa è la data che verrà ricordata! La data in cui vedrà la luce…
L’Associazione dei Cittadini Uniti per la Libertà di Pensiero e il Pluralismo dei Media.
L’Associazione dei Cittadini Uniti per la Libertà di Pensiero e il Pluralismo dei Media entrerà a far parte della governance della tv nazionale dei cittadini, Byoblu, con assemblee nazionali nelle quali tutti potranno votare la linea editoriale, il palinsesto e gli investimenti. Ma non è questa la notizia più clamorosa. Il bello deve ancora arrivare.
L’Associazione possiederà una rete di televisioni regionali ove i soci potranno esprimersi liberamente, in una vetrina di discussione libera e partecipata, per costruire il nuovo spazio del dibattito pubblico libero e plurale, che andrà in onda senza restrizioni in tutte le case. Questa sarà la nostra risposta alla deriva verso il pensiero unico e la società della censura. Noi saremo il nuovo Rinascimento!
Dopo anni di repressione del pensiero, di censura in rete e di trasmissioni televisive in cui abbiamo assistito all’epurazione di chiunque osasse cantare fuori dallo spartito (anche in radio, con il recente caso di Marcello Foa e Massimo Citro), i cittadini avranno finalmente una piazza dove tornare a discutere liberamente e senza interferenze: una rete di televisioni regionali direttamente amministrate da loro e destinate al libero scambio delle idee dal basso. Pochi ospiti e tanti confronti pubblici tra la gente comune. Un network di emittenti comunitarie interamente di proprietà pubblica e condivisa.
Manca poco e c’è bisogno di tutti.
Esserci fin da subito è importante, perché verranno prese decisioni destinate ad avere ripercussioni a lungo termine e il tuo fondamentale contributo è necessario. Nel mese di ottobre verrà pubblicato lo statuto e inizierà il tesseramento, per arrivare al primo grande evento nazionale, un’assemblea pubblica che si terrà entro l’anno dove ci confronteremo sulle azioni che inaugureranno l’attività dell’Associazione e sulla gestione della prima tv regionale, di cui tutti potranno essere protagonisti.
E adesso un’altra buona notizia: l’Associazione non richiederà quote di ingresso. Sarà gratuita, anche se riservata unicamente agli abbonati attivi di Byoblu, la tv dei cittadini, che ogni mese già sostengono la loro televisione nazionale. A nessuno verrà richiesto di tirare fuori un centesimo in più di quello che già fanno per sostenere la loro televisione. Assicuratevi dunque di avere un qualsiasi abbonamento attivo (chi non lo avesse può farlo qui). Se siete abbonati attivi di Byoblu, per diventare membri dell’Associazione fin da subito vi basterà segnalare il vostro interesse scrivendo ad associazione@byoblu.com dall’indirizzo email che avete usato per fare l’abbonamento, o dando i vostri riferimenti anagrafici. Verrete richiamati nel mese di ottobre per la formalizzazione dell’iscrizione.
L’Italia sarà il seme da cui nascerà la controrivoluzione della libertà di pensiero, e sarà il primo paese al mondo ad avere una rete di televisioni regionali dove i cittadini possano confrontarsi liberamente sui temi di interesse nazionale, realizzando il primo dibattito pubblico davvero libero dai tempi dell’Agorà di Atene. Se avete davvero capito la portata di questa rivoluzione, preparatevi a partecipare, perché la stagione della rassegnazione è finita.
Non vediamo l’ora di iniziare, tutti insieme. Ogni tanto, nella storia, accade qualcosa che getta una luce di speranza sul futuro.
Con lo stesso entusiasmo che si può leggere negli occhi di un bambino,
Claudio Messora
Grazie. Forza byoblu
Forza BYOBLU! Siamo con te!
La mia TV .GRAZIE.
Sono Orgogliosa di Tutti Voi
avanti tutta senza timore
Semplicemente geniale!
Libertà
Siete seme di speranza, acqua fresca nel deserto. Che il vento dell’entusiasmo vi sostenga in questa nuova entusiasmante avventura.
Voglio partecipare, ad ogni costo, per favore!