Purtroppo non possiamo tornare indietro di 200 anni per chiedere a Beethoven a cosa pensasse quando ha composto, a 30 anni, il primo movimento della Sonata n. 14, op.27 n.2, volgarmente detto “Sonata Al Chiaro di Luna“. Come spesso accade, questo non fu un nome dato da lui, che probabilmente al chiaro di luna non ci pensava proprio quando lo scrisse, ma successivamente dal critico d’arte Ludwig Rellstab, al quale questo movimento faceva pensare ad una barchetta che rema, silenziosamente, di notte, sullo specchio di un lago circondato da alte e scure montagne, con la luna piena a creare un leggero bagliore.
In realtà, come sostengono concertisti di livello mondiale, tra i quali spicca Daniel Barenboim, la cadenza di questa composizione fa pensare ad una marcia funebre, in quanto il tema principale ha la stessa metrica di altre marce funebri conosciute, come ad esempio quella di Frederic Chopin (andate al minuto 13.54 della versione del grande Vladimir Ashkenazy, o quella di Felix Mendelssohn, che hanno lo stesso disegno ritmico, ma anche al Don Giovanni di Mozart, quando viene ucciso il commendatore. Una marcia, dunque, altro che chiaro di luna: una marcia funebre.
Ma allora, se pensiamo ad una marcia funebre, invece che alla barchetta sul lago pensiamo a gente che cammina dietro un carro che trasporta qualcuno che abbiamo amato, e che ci ha abbandonato. Data l’epoca, un carro di legno, con grandi ruote di legno, che percorre strade certamente non lisce come il marmo, ma dissestate, passando sopra a buche, arrancando in salita, tentando di frenare discese troppo precipitose, talvolta impantanandosi, procedendo a strattoni, con appoggi grevi e pesanti quando ritrova un punto di equilibrio dopo essersi inclinato troppo, mentre un cavallo stanco lo traina, fino al momento in cui il triste corteo, dopo momenti di sconforto e improvvisi, acuti lamenti che tentano di liberarsi da quel senso di ineluttabile non-ritorno che è la morte, non giunge a destinazione, magari vicino ad una fossa appena scavata, rallentando fino a spegnersi, così come il cuore cessa di battere.
È così che mi immagino questa composizione, ed è così che mi dà più emozione suonarla. Vero è che le indicazioni comunemente accettate per l’esecuzione di questo movimento richiedono al contrario di limitare ogni cadenza fino ad eseguire il brano con una estrema omogeneità metronomica e timbrica, ad evocare l’atmosfera spettrale, lunare appunto, che onora il suo soprannome (“Al Chiaro di Luna“), ed è così che viene quasi sempre eseguita.
Consapevole di operare una scelta e di assecondare una visione del tutto personali, non avendo velleità pianistiche che vadano oltre ad un livello dilettantistico, preferisco assecondare la mia natura e vagare nelle mie visioni interiori, che in fondo l’arte è pur sempre una questione intima, ed uno spartito non è che un insieme di macchioline su un foglio che – a differenza di una scultura – devono essere riportate alla vita, ogni volta, ancora ed ancora, da chi tenta di ricostruire le emozioni e i sentimenti che vogliono rappresentare.
La musica è talmente dipendente da chi la esegue, a differenza di altre forme artistiche, che talvolta ci si spinge perfino a dire che l’interprete si fa egli stesso autore, o coautore, di chi ha originariamente composto il brano, in quanto si tratta sempre di ricostruire, riportandolo alla vita, qualcosa che non esiste più. Siccome osservare qualcosa, da Heisenberg in poi, significa in qualche modo anche cambiarlo, questa sensazione di essere una scintilla di vita capace di ricreare la vita e le sue manifestazioni, in quel preciso istante, ogni volta che ci si sieda al pianoforte, è un’emozione superiore che colloca ognuno di noi al suo posto dell’universo. Come da qualche parte, nello spazio profondo, esiste un Quasar che emette radiazioni, messaggi invisibili che attraversano il cosmo in lungo e in largo, così ogni volta che suoniamo un brano composto secoli fa diventiamo noi stessi l’origine, la sorgente di una memoria naturale che irradia armonie, a partire da quelle precise coordinate che corrispondono al nostro strumento musicale, e arricchiscono l’universo colorandolo di emozioni e sentimenti che, una volta provati, sono destinati ad irradiarsi per sempre nello spazio entro il quale la nostra vita vibra e si consuma.
Come le stelle emettono luce, noi emettiamo emozioni: siamo neuroni che si accendono e ricreano la realtà, eterna, immortale, come le domande più profonde che la vita ci pone, generazione dopo generazione. Ogni volta che suoniamo qualcosa, facciamo tornare a vibrare l’universo sulle frequenze migliori che l’umanità abbia mai originato, lasciando una testimonianza capace di vagare per distanze impensabili e far risuonare costantemente un messaggio: “Siamo qui, esistiamo, e finché continueremo a pensare noi stessi non saremo soli, non moriremo mai”.
p.s. Beethoven dedicò la sonata alla contessa Giulietta Guicciardi, una sua allieva italiana poco più che adolescente di cui era innamorato e, pare, da cui era ricambiato, ma non la compose per lei, a cui in realtà voleva dedicare un Rondò che invece dovette andare in sorte alla contessa Lichnowsky. Quindi non pensava a lei, quando la compose: l’interpretazione del primo movimento come “marcia funebre” non è in contraddizione.
Anche io la suonerei così, come nel film l’uomo che non C’era
Emozionante ascoltare questa musica celestiale e vedere che esce dalle dita di una persona che stimo per quello che fa senza conoscerlo di persona.
Grazie, vorrei ascoltarne altre.
Proverò a soddisfarti, per quanto il mio tempo e le mie capacità me lo consentano.
Interessante e bella la spiegazione di questo brano che trasmette le tue emozioni mentre suoni. Io preferisco immaginarmi, ascoltandolo, di camminare in riva al mare quando è argentato dalla luna, mano nella mano di chi ho amato e tuttora amo.
ciao Claudio Mimma
È il bello dell’arte e della musica in particolare. Ognuno fa risuonare le corde che lo emozionano.
Le melodie musicali credo siano espressione testimoniale dei processi metabolico_energetici che avvengono dentro ognuno di noi.
Se nel suonarla senti che una parte cellulare di Te, è giunta a termine ed il resto di Te la sta accompagnando nel Processo Vitale … per il Tuo sentire/percepire, viene catalogata come una MARCIA FUNEBRE.
Mentre per altri, può toccare corde emozionali diverse.
Asssppp come fa a parlare così tanto e in modo così fluido e colmo di vocaboli a me sconosciuti in questo è già un artista…la invidio
Secondo me la Sonata esprime tutta la nostalgia e lo struggimento per una vita che è ormai alla fine è che non si è vissuta. Si ha ormai la consapevolezza che nulla potrà più accadere e che i sogni del cuore non potranno realizzarsi mai più.
Ecco, proprio questo struggimento nostalgico voleva esprimere il sommo Maestro con tale sonata.
Bellissima traduzione del messaggio che queste note portano al nostro cuore. Credo che questa sua sia verosimile circa le intenzioni dell’immortale Beethoven.
Ho ascoltato fino all’ultima nota lasciandomi trasportare senza opporre resistenza avendo la sensazione di allontanarmi fino a sparire nell’ignoto.
Complimenti per l’esecuzione della sonata.
Grazie. Bella l’immagine che hai suscitato.
non si commenta si ascolta.
Il ragionamento non fa una piega. In effetti mi ha sempre fatto pensare a qualcosa di diverso. La tonalità minore, le terzine… un discorso triste e non concluso. Il terzo tempo della sonata racconta ben altro. Un brano molto conosciuto, chi non ha mai ascoltato Al chiaro di Luna? Però è un brano che trovo sempre triste, preferisco il Beethoven più “aggressivo”, mi si perdoni il termine!
Grazie Claudio bravissimo l’universo intero risuona della musica e di ogni pensiero nostro siamo una cisa sola immortali uniti infiniti… Grazie ho pianto e piango pensando all’Italia in particolare ed eurpa e Ame.rica sotto il giogo degli oscuri figuri s.atan ba.nkers… Hanno perso ma i loro colpi di coda possono fare molto male… La luce ha già vinto ma per fermare il l0ro gig0 dobbiamo d1s0bbedire e svelare a tutt1 i l0ro pian1… T.rans. Umanes1m0 d1struzi0ne della ec0nomia e libertà e gen0c1dio con armi bi0tech punt.urali ed elettr0.mage.t1che…gra.fene nan0tecn0l0g1e 5..g…ecc
Allora presto eseguirò la Patetica, così avrai soddisfazione
Bravo Claudio Messora, sia per l’esecuzione che per il post!
Si. Claudio ha scelto il momento giusto per ricordare con la musica il funerale politico dei dissidenti. Le sferzate di frusta espresse dalle note dure e incalzanti. Il recupero apparente e poi nuove sferzate sempre più dure fino alla caduta e alla fine. Lascia l’ amaro in bocca questa musica che rappresenta bene il percorso della ns fine con l’ umiliazione delle percosse ricevute. Non abbiamo vinto e non vinceremo perché noi siamo troppi io che non facciamo amalgama.
Grande Claudio Messora,complimenti per la bellissima esecuzione:Sonata al Chiaro di Luna.Me la sono ascoltata due volte,perchè interpretazione mrravigliosa.grazie sig. Messora
Letto, mentre le onde del mare si alternano e sciabordano dinnanzi ai miei occhi. Amo questo tipo di articoli. Grazie
Sor’ Claudio, che sia un musicista professionista o no, questa sua esecuzione mi ha emozionato.
Oltre che per ciò che fa ed ha fatto assieme asi suoi collaboratori, in particolare in questi ultimi anni, grazie anche di questo.
Interessanti le considerazioni sul pezzo e sulle sue origini, nonchè sulle dediche che Ludwig Van Bethoven voleva o avrebbe voluto.
Come è vero che ogni interpretazione di un pezzo musicale, in qualche modo, va ad aggiungere qualcosa alla composizione e/o alla notazione musciale che ce lo ha tramandato.
Chi esegue il pezzo senz’altro mette qualche sua emozione personale, e come anche l’ascoltatore, da quella melodia eseguita a quel modo, può provare qualche emozione che è tutta personale.
Tuttavia sono interessanti anche le interpretazioni che riporta il Maestro Giuseppe Viaro, un musicista ed insegnante nel campo.
Quando le ha riferite a me (comune mortale) così me le ha presentate.
Il pezzo è classificato/nominato :
Di Ludwing Van Beethoven “Sonata quasi una fantasia in Do# minore, detta ‘Al Chiaro di Luna’.”
La sonata è composta in 3 movimenti. (Purtroppo è molto noto solo il primo quasi fosse un pezzo finito in se stesso.)
Presi i 3 movimenti in sequenza o comunque in ordine uno dopo l’altro, secondo il Maestro Viaro, rivelano un passaggio,
da uno stato d’animo iniziale ad uno finale.
Il primo movimento è quello che si presta, in quanto di tempo abbastanza lento, a variazioni di interpretazione molto importanti.
Senz’altro trasporta qualcosa di meditativo, che certo potrebbe essere anche la tristezza, la malinconia di una perdita
di una persona cara.
Il secondo e quasi uno scherzo, leggero, quasi ammiccante.
Il terzo è travolgente, rapido, passionale in qualcosa potrebbe essere visto anche iracondo (anche in questo caso
molto è dato da chi lo interpreta).
Secondo il Maesto Viaro l’insieme dei 3 movimenti potrebbe essere visto come una presa di coscienza che
da una fase romantica si risveglia fino a qualcosa di effimero, giocoso ed a finire in un culminare turbolento,
la parte finale è la presa di coscienza di un qualcosa concreto forse anche duro o crudo.
Una sua seconda interpretazione che è condivisa anche da molti altri, è il vedere i 3 movimenti come il
rapporto tra 2 amanti che passa dapprima per una fase contemplativa onirica per poi proseguire ad una
fase ludica dove i 2 amanti scherzano giocano assieme per poi sfociare in una passione travolgente che
li coinvolge entrambi con forza in un amplesso.
Le chiedo scusa di questo mio lungo commento, oltre che essermi beato della sua esecuzione del primo
movimento, mi son venute a mente tante cose proprio in relazione a questo pezzo musicale che è uno
di quelli che mi piacciono di più.
Un caro saluto,
Giovanni Despas.
Ma del resto… Le immagini connesse con la Luna in tutte le iconografie e miti di tutti i popoli sono connesse sempre con il tema della Soglia, del mondo oltre la cortina del visibile, l’astrale puro.
Come nei tarocchi, gli Arcani Maggiori vengono chiamati appartenenti al mondo sublunare. Iside/Nyx/Ecate, sono legate alla notte, al regno di Hades, oltre la vita visibile.
Il genio di Beethoven sta, se è una composizione funebre, nel rendere una musica occulta in un prodotto emozionale di qualità.
Comunque, grazie, Claudio, che hai dato questo nuovo spunto di curiosità culturale.
Caro Claudio leggerti ed ascoltarti é un balsamo per l’anima. Grazie per questo tuo regalo di renderci parteci delle tue emozioni che sono anche le nostre. Grazie per ricordarci che oltre alle brutture dei tempi che viviamo c’é qualcosa di molto piú alto che ci rende immortali ed invincibili. Un affettuoso abbraccio da Francoforte. Silvana
Ad ogni sinfonia si può associare un personale significato. L’associazione è frutto del momento interiore di colui che la compone o che ne è trasportato
Che sorpresa….bravo Claudio
La musica, che fa vibrare tutti in una unica grande risonanza… forse è proprio ciò che è mancato in questa campagna elettorale
Bellissima ed eseguita bene!
Di questi tempi ,bui e aridi ,un soffio di umanita’ emozionata!
Bravo Claudio non finisci mai di stupirmi


Vero! Stupendo brano e magnifica interpretazione
CREDO DI NON ESERE L’UNICO A DIRTI CHE SEI UN ESSERE SPECIALE NELLA GALASSIA UMANA, CERTAMENTE NON SEI L’UNICO MA ALTRETTANTO CERTAMENTE SEI UNO DEI POCHI CHE, CON UMILTA’, QUOTIDIANAMENTE SI METTE A DISPOSIZIONE DEL PROSSIMO UTILIZZANDO, IN MODO MULTIFORME, LA CAPACITA’ CHE HAI NELL’ANIMO DI CERCARE DI SCARDINARE IL MURO INVISIBILE CHE CI CIRCONDA CHE IO RITENGO TU RIESCA A FARE NEL MIGLIORE DEI MODI. CON AFFETTO NONNO 46
Le Opere d’Arte sono la prova, il segno tangibile della immortatlità dell’autore. E concordo con la testimonianza che l’esecuzione di uno spartito di una tale opera, rinnovi e riecheggi nell’Universo quel quantum di immortalità. E se ognuno si cimentasse e lavorasse sul fare “della propria Vita un’Opera d’Arte” (cito Antonio Mercurio, fondatore della S.U.R.), ne vogliamo parlare ?
Un profondo riconoscimento e un sincero grazie per il Tuo/Vostro lavoro.
Salve, a chi dedichi questa interpretazione ?
C’era qualcosa che non andava nel commento che ho lasciato per non essere stato pubblicato?
Bella l’esecuzione e interessante il preambolo, che condivido sebbene non sia un esperto.
Sono estasiata. Grazie
Complimenti per l’interpretazione personale… è per le suggestioni trasmesse dal post.
Devi relazionarti con Andrea Colombini di Lucca, ne verrebbe fuori, a mio avviso un piccolo capolavoro. Bravo
Brividi! Ci vuole in questi tempi difficili, più che mai, per mettere l’anima in sintonia con l’universo. Grazie Claudio Messora. Questa si, che è una buona notizia.
Grazie Claudio ! Eseguire un brano musicale per gli altri, ma anche soltanto per una persona , è un dono, è offrire un pezzetto di sè ! Grazie di cuore !
Sì, è una marcia funebre. Fin da ragazzina l’ho sempre pensata e ascoltata come un tormento interiore…mitigato dal chiarore lunare della notte.
Grazie per questa interpretazione-creazione
Maria Luisa
Complimenti per l’esecuzione! Se questa è una marcia funebre vorrei che mi accompagnasse nell’ultimo viaggio. Adoro Beethoven! Grazie
Grazie Claudio per questo input che in qualche modo potrebbe sancire il punto di partenza del progetto di cui abbiamo parlato. Gli stessi commenti sopra danno conto dell’interesse del pubblico di Byoblu, come pure della possibilità di avviare in tempi brevi interessanti interlocuzioni ed interazioni.
Ho apprezzato il coraggio (c’è bisogno di rimarcarlo?) dell’analisi: il mistero della musica certamente oltrepassa le etichette che spesso troppo facilmente sono state applicate al repertorio, come pure attraversa imperiosamente le pur doverose speculazioni filologiche. E tante volte il fluire del messaggio pare anche scavalcare la stessa consapevolezza dell’autore, suggerendo all’ ascoltatore possibilità di lettura, suggestioni le più diverse, non di rado opposte ma tuttavia vere. Potenza dell’arte! Credo che anche di questo Byoblu debba farsi veicolo. A presto.
Grazie Claudio per queste emozioni che ci regali…..Avvalorate ancora più dal tuo impegno a favore della libertà di pensiero e di espressione….
Basterebbe uno solo di questi, ma grazie per entrambi….
Complimenti Claudio! Ho sempre amato questo splendido brano… amo pensare alla luna che si specchia nell’acqua di un lago…Immagine che il tuo “tocco” ha dolcemente evocato…
A pensarci bene la luce della luna illumina il sentiero della notte, ogni cosa di notte ci appare diversa, anche gli angoli della casa sembrano nascondere qualcosa di sconosciuto che ci tremare. Cos’è il sonno se non una parvenza di morte? Non siamo coscienti dei nostri atti, dei nostri pensieri e non abbiamo potere sui nostri sogni. La musica spesso ci accompagna in questo viaggio sconosciuto. È dolce addormentarsi alla luce della luna, alla quale diamo molti significati, alla quale, a volte, rivolgiamo le nostre preghiere. Una luce che ci accompagni nel regno dell’oscurità da dove non abbiamo mai la certezza di uscirne per ritrovarsi ad aprire gli occhi con un raggio di sole nascente, mentre la luna, pallida e sfocata sparisce all’orizzonte verso la sua morte quotidiana. Questa è la mia modesta riflessione che la tua commovente esecutivo ha risvegliato. Grazie.
Bello, parliamo anche di questo, di musica e di tutto quello che ci ricorda che siamo anime pulsanti e vive, quello che vogiono farci dimenticare di essere e, se non coltiviamo noi questi aspetti della nostra esistenza, rischiamo di perderli. E di perderci.
Grazie Claudio, è stato emozionante ascoltarti…
Non sapevo che suonassi e che fossi appassionato di musica, La Musica. Complimenti!
C’è solo un problema di fondo a tutto il ragionamento: il titolo semplicemente non esiste nel manoscritto.
Cito dalla voce Wikipedia, ma si potrebbe prendere qualsiasi altra enciclopedia anche specializzata
Il titolo “al Chiaro di luna” non fu invenzione di Beethoven, che difficilmente dava un titolo alle sue opere, ma fu introdotto in età romantica dal compositore tedesco Ludwig Rellstab (probabilmente nel 1832 o 1836), perché vedeva nel primo movimento, l’Adagio sostenuto, la descrizione di un idilliaco panorama notturno schiarito dalla luna (in particolare egli si riferiva a un paesaggio reale, il lago dei Quattro Cantoni, anche se è discussa la veridicità delle sue affermazioni).
La riflessione è interessante, ma non possiamo dire che potrebbe essere nata dal compositore tedesco, visto che non abbiamo prove.
Ma appunto scusi.. e io che ho scritto, nel post?
Bravo! Un bel modo di avvicinare le persone alla musica classica. Il commento aiuta ad apprezzare il brano. Grazie!
Grazie Claudio, e bravo, davvero una personalità completa. Un abbraccio, Heinrich F.
Dato che sono certo si asterrà Claudio, mi permetto di rispondere io al livore astioso, agghindato di puerile ironia, di Anna…: shhh….
Ha fatto copia incolla da wikipedia ed è venuta qui, senza una riga di originalità, a sfogare non si sa quali frustrazioni. Questa deve essere una comunità positiva, in cammino. Chi vuole restare fermo, intrappolato nella sua dinamica negativa, non è pronto per farne parte.
Senza parole! Questa sua interpretazione mi ha colpito il cuore e raggiunto l’anima. Come disse Beethoven: “Suonare una nota sbagliata è insignificante, suonare senza passione è imperdonabile”. Lei suona con tanta passione, il pianoforte parla attraverso le sue mani… Grazie, grazie, grazie!
Non ci crederà, ma ho da tempo un braccialetto al polso con incisa quella frase. Si può applicare a tutto, nella vita.
Come vorrei che anche la nostra politica fosse meravigliosa come questa celestiale musica
grazie Claudio
alfredo denzio
ho letto la tua riflessione su questa suonata al chiaro di luna… non sono un musicista e non me ne intendo. ascolto quello che il mio orecchio-cervello mi dicono che mi piace, altrimenti cambio musica… è quello che bisogna fare in Italia, cambiare musica su molti fronti. ma dal gran caos non so da dove partirei, dovessi essere io colui che dovesse decidere… eppure bisogna cambiare musica, questa stona così tanto e da così tanto tempo che alla fine sembra gradevole a molti, eppure se ci pensiamo e riflesstiamo, non è così: non è per nulla gradevole a nessuno, rossi bianchi a pallini… nessuno vuole questa musica perchè non è quella per la Vita, per i Sentimenti, per l’Amore…Tutto cancellato e sostituito da altro che ci ha scavato dentro e che ora ci vogliono saturare attraverso l’occupazione del nostro corpo, vedi medicalizzazione e vaccinazione, e del nostro spirito, vedi false e vuote post-ideologie consumistiche (vedi Pasolini). per cui cambiamo musica e tu Messora hai contribuito con byoblu e questo è fondamentale: uno spazio di confronto e di dibattito e di proposta…perchè occorre coagularci su proposte essenziali e irrinunciabili e su quelle poi costruire il resto… chissà come andrà a finire? saluti Piero
L’unico vero segno di superiorità che sono disposto a riconoscere in un uomo è la bontà (Beethoven).
Si comprende sottilmente tutta la concentrazione e l’immedesimazione che l’esecutore (Claudio) mette nell’eseguire il pezzo, ma l’esecuzione delle note finali fanno percepire la differenza nel coinvolgimento di tutto l’essere … Sublime, Claudio! Non sono molto convinta, però, che il Maestro abbia composto questa sonata come marcia funebre, anche se le note iniziali lo lascino pensare molto. Grazie infinite per la bellissima esecuzione.
Grazie per tutte le buone emozioni che sai regalare a chi ti ascolta
Io ascoltando queste note tradurrei la musica in passi di danza leggeri su un letto di foglie in un bosco accanto ad un placido lago. Non importa se la musica è triste, è come la viviamo in ogni cellula del nostro corpo, l’universo danza a prescindere dal tipo di musica, nulla è immobile, panta rei, tutto scorre e….occorre saper danzare perché gli eventi non ci scorrano addosso…
Grazie Claudio per questo dono musicale!
Grazie! Finalmente ascolto questa musica dandole un senso, finalmente ha toccato le corde delle mie emozioni e della mia anima. E pensare che sei tu che la suoni mi commuove ulteriormente . Bellissima esecuzione
Complimenti Claudio per la bella esecuzione e il commento all’opera che perfettamente si attaglia a ciò che può trasmettere questo famosissimo pezzo. Non sono un musicofilo ma non sono insensibile ai messaggi che certa musica è in grado di trasmettere e devo dire che la tua esposizione mi ha trovato in perfetta sintonia con quanto hai voluto esprimere. Unica nota stonata sono alcuni commenti dettati evidentemente da invidia a dalla consapevolezza della propria inettitudine rispetto alla tua personalità poliedrica e alle tue manifeste capacità di realizzare importanti progetti quali quello attuale di Byoblu. Avanti sempre con Byoblu!
Ciao Claudio, finora ti avevo apprezzato per quanto sei riuscito a realizzare con Byoblu; ora ti apprezzo ancora di più per questa bellisima esecuzione. Non sono un musicista ne un critico d’arte, sono semplicemente uno che per circa 40 anni ha cantato in un coro polifonico dilettantistico di buon livello e certe emozioni le ha provate tantissime volte. L’interpetrazione del funerale ci sta tutta; quei frequenti accordi dissonanti e i cambi da maggiore a minore, descrivono benissimo situazioni di sofferenza e di dolore. Ma, come tu dici, ” l’arte è pur sempre una questione intima” e quella triste e struggente atmosfera potrebbe anche derivare da pene d’amore!. A sostegno però del funerale c’è quel ritmo di sottofondo dall’inizio alla fine che ben si adatta al lento procedere di un corteo funebre e durante il percorso le emozioni diventano a momenti più intense o più tenui a descrivere disperazione/ribellione o rassegnazione. Mi hai convinto. Grazie comunque per averci dato delle belle omozioni.
Siamo tutti dilettanti. Lo facciamo per diletto. E cosa conta di più nella vita, se non dilettare quella parte della nostra essenza che ha fame di conoscenza, di risposte e di consolazione di fronte al soverchiante mistero dell’esistenza umana? Quindi se la musica può aiutarci a vivere con profondità e decisione la nostra umanità, qualsiasi sia il nostro livello, è non soltanto giusto esprimere collettivamente emozioni che sono di tutti, ma anche necessario farlo, per andare oltre e capire che di fronte a tanta immensità non siamo soli a provare sgomento, e che magari cose tanto più grandi di noi servono proprio a permetterci di comprendere che siamo destinati a condividere, a camminare insieme ed a cercare le risposte non in alto, ma gli uni negli altri.
Grazie Claudio veramente una musica estasiante. Grazie tante.
Ciao. Quando suono e/o canto mi rivolgo e dedico tale attività a Dio. È ovunque, ed è Coscienza pura; è una Persona. La musica in questo caso è un modo per cercare si mettersi in relazione. Se si ha qualche problema i Veda dicono: …cercate la Persona Suprema; se non ne avete cercatela lo stesso. L’istruzione ha i suoi motivi.
L’impersonalismo verso Dio dicono i Veda, porta chi lo pratica alla disumanizzazione, porta in generale alla disumanizzazione dell’essere umano. L’impersonalismo verso Dio quando viene emanato si mette in circolo e torna indietro, producendo la disumanizzazione dell’essere umano; e questo aiuta molto quel 1% che vuole padroneggiare nel mondo.
Sono emozionata, dal testo e dalla musica….. non avevo mai pensato a tale risvolto, è proprio vero che la musica è quanto più si avvicina al nostro animo. GRAZIE !!!!!!

Complimenti sinceri per l’emozionante esecuzione e l’ineressante esegesi storica del brano, che probabilmente si presta maggiormente a questa interpretazione, per lo spirito di tristezza che lo pervade
Non conoscevo questa interpretazione, bello anche come vi ha riversato emozioni nel suonare.Anch’io mi associo a coloro che le hanno chiesto di continuare in questa sorta di rubrica comprensiva delle sue esecuzioni pianistiche.Grazie
Io non la vedo come sonata al chiaro di luna né tantomeno come marcia funebre,mi dà la sensazione di un paesaggio notturno autunno-invernale. Comunque bellissima
Io ho composto musica e testi di alcuni pezzi che si trovano su you tube cantandole…beh dato che sono un oppositore politico da quando ho 17 anni per l’indipendenza della mia Patria pagando con anni di detenzione sempre per motivi politici credo che l’eventuale valore delle mie creature che può guidicare altri da me sia stato messo in una linea di partenza scorretta. E allora la musica crea vibra cambia il mondo quando esprime profondi valori di giustizia e amore che forse dall’aramaico voglion dire la stessa cosa. Io ascolto John Lennon ieri si celebrava la dipartita mi commuove in alcuni pezzi ma quando dice no religion no patrie non smuove la giustizia ed il mondo. Io sono cristiano prima di ogni altra cosa. E la religione mia è la cattolica. Universale. Con ciò che c’entra con il pezzo di Beethoven. Primo nella Storia si raccontano balle colossali ad usum imperii, secondo la versione data dall’ottimo Messora, primus inter pares in quanto diffusore di notizie con amante coscienza del vero, è attendibile ma sfortunatamente il caro Ludwig non possiamo intervistarlo. Mio padre era un importante magistrato e il suo motto era In dubio pro reo. Troppo facilmente diamo giudizi affrettati che non poggiano su certezze inoppugnabili. Viva la musica che tocca le vibrazioni dell’anima e le tira fuori dalla pelle facendocela accapponare o ci eleva alle stelle e più in alto ancora.
In dubio pro reo… e quindi? Chi sarebbe il reo e quale sarebbe la sua versione?
Per un appassionato di musica non professionista è senz’altro una buona esecuzione. Non si può pretendere di più. Di certo, i tocchi marcati anziché tenui/delicati come vuole tale dolce esecuzione che dovrebbe trasmettere una sorta di “carezza” all’ascoltatore, rimarca il carattere deciso e a ragion veduta irremovibile dell’esecutore. Comunque, complimenti Claudio, chi ama la musica è persona di carattere e affidabile, anche non v’era necessità di dimostrarlo. Con ammirazione. Sandro
Molto di quel “tocco deciso” è dovuto tuttavia alla sensibilità microfonica che, in qualche punto che va tra la capacità della membrana di far fronte alla pressione sonora, fino al processamento del segnale del preamp e poi del mixer, evidentemente provoca artefatti e schiaccia le dinamiche, quando non satura addirittura. Devo comprenderne il motivo. Poi ho spiegato il perché di una esecuzione decisa, che si discosta da quelle classiche, nel testo accluso al video, qui sopra: deve rimarcare l’incedere difficoltoso di un carro funebre, quindi è una scelta. Tuttavia, al di là della scelta che mi porta ad essere più deciso, la questione della fedeltà della registrazione è sicuramente un problema che devo affrontare e risolvere perché non rende giustizia. Una cosa alla volta… Tanto, come hai rimarcato tu, questi post non servono certamente a lanciarmi nel firmamento degli esecutori interstellari, quanto ad avvicinare un pubblico non sempre educato all’ascolto dei grandi classici della musica, creando nel contempo una comunità che possa condividere momenti di ascolto e vibrazione condivisa, per ricordarci quali sono le cose in cui l’umanità si è distinta in positivo, e tentare di sostenere la cultura necessaria per preservarle e riportarle alla vita. Anche questo può creare benessere e migliorare le dinamiche sociali.
Grazie per il suo divulgare bellezza.
Grazie Claudio, per quello che dai in molte forme, c’è molta passione in tutto quello che fai ed è molto “nutriente” per chi ti sente. Ti seguo con affetto.
Solo grazie
bella esecuzione, mi hai davvero fatto pensare ad una marcia funebre, mi hai commosso….. continua con questa rubrica, un caro affettuoso saluto
Grazie!!!
Bravo

, a me sei arrivato. Ottima interpretazione
A me ha risvegliato le sensazioni del quadro L’isola dei morti di F. Boecklin. Marcia funebre al chiaro di luna
.
E’ dalla vibrazione che tutto ha avuto inizio.La musica è vibrazione,la vibrazione emozione.L’emozione è vita.Grazie per averci donato questo pezzo di grande bellezza
Mi piace la tua interpretazione musicale e del tuo racconto. Molto sentito.
Sarò in ritardo certo, ma avendola sentita e avendo letto solo ora
Non posso che dirti grazie
Per l’interpretazione musicale che, ascoltata dopo aver letto questa per me nuova, ma assolutamente più convincente e aderente lettura del brano, mi è arrivata forte e chiara, come se tutto ora fosse chiaro e coerente.