Davide Tutino sta facendo del suo corpo una clessidra che segna il tempo che manca alla fine della raccolta firme per il referendum sull’invio di armi in Ucraina. Non mangia da due settimane, per denunciare il silenzio assoluto di tutti i media mainstream (ad eccezione di Byoblu e del Fatto Quotidiano). Gira con una croce addosso, come Gesù Cristo. Solo che al posto di Inri c’è scritto Referendum. Quando l’Italia era ancora un paese con una parvenza di democrazia, di queste cose i giornali parlavano e soprattutto i politici andavano a visitare chi adottava forme di protesta così estreme. Oggi non succede niente. Il nulla! I giornali e le televisioni continuano a martellare ossessivamente, a senso unico, come un tamburo di guerra. Sono militarizzate. I politici sono completamente sordi, ciechi e in qualche caso perfino muti. Alle piazze, alla società civile che reclama diritti, preferiscono i palazzi. Vedendo queste cose, si capisce la sfiducia di chi ogni cinque anni è chiamato ad eleggere la sua rappresentanza. Dove sono i parlamentari? Dove sono i leader? Dove sono tutti quelli che parlano contro la guerra, ma che poi non firmano il referendum, come Michele Santoro? Solo Alessandro Di Battista si sta spendendo per la causa. E, tra le televisioni nazionali, solo Byoblu ne parla incessantemente, aiutando anche a dare informazioni utili (visitate https://www.byoblu.com/qui-referendum/ ). Il Fatto Quotidiano, tra i giornali, è l’unico che dia notizie sulla raccolta firme.
Avete ancora bisogno di prove? Ci sono centinaia di migliaia di cittadini italiani che hanno già firmato per portare all’attenzione del dibattito pubblico il tema dell’invio delle armi in Ucraina (e non solo). Non sembra forse una notizia di cui i telegiornali dovrebbero occuparsi? Di cos’altro dovrebbero parlare, se non del popolo che esercita i suoi diritti democratici? La situazione è molto peggiore di dieci anni fa. Ai tempi della raccolta firme sulla privatizzazione dell’acqua, la Rai dava spazio ai comitati promotori. In poco più di dieci anni il popolo ha perso qualsiasi rappresentanza sui media, che vengono usati solo per ammaestrarlo. La Rai contravviene esplicitamente al suo contratto di servizio. Le televisioni private rispondono soltanto agli interessi dei partiti politici che le finanziano. Poi davvero qualcuno ha dei dubbi sul fatto che sia utile una Tv dei Cittadini? Non lo vedete come siamo messi?
Ugo Mattei lo dice. Sommessamente, ma lo dice: “chi dovrebbe intervenire a tutela della Costituzione è anche e soprattutto il Presidente della Repubblica, facendosi garante che almeno qualche informazione sul referendum, in tv e sui giornali, venga data“. Se qualcuno dei comitati promotori potesse andare un quarto d’ora da Bruno Vespa, mezzo milione di firme si raccoglierebbero il giorno dopo. E invece ne mancano ancora la metà. Ma chi rappresentano i media, oggi? Il loro compito è quello di nutrire i bassi istinti dell’animale uomo, e di lasciare atrofizzare ogni aspirazione più nobile, affinché diventiamo tutti bestie da domare. Qualcuno, forse, da ammaestrare (per aiutare a domare meglio gli altri).
Nessuno, qui, se ne stupisce. Ma Ugo Mattei, mio ospite questa sera a QuiReferendum, su Byoblu (lo ripeto: canale 262 del digitale terrestre, canale 462 di Tivùsat, canale 816 di Sky), ha il compito di continuare a provarci, e così lancia le sue provocazioni. Giuseppe Conte si era espresso chiaramente sulla necessità di andare a firmare per questo referendum. Poi è sparito, perchè? Venga a confrontarsi sul punto con Mattei, su Byoblu. Michele Santoro si è sempre espresso contro il sostegno alla guerra in Ucraina, con rappresentazioni teatrali e marce per la pace, ma non ha firmato per il referendum ed evita di parlarne quando viene invitato in televisione. Venga a confrontarsi sul punto con Mattei, su Byoblu.
Intanto che li aspettiamo, chi vuole firmare può recarsi nel suo Comune e farlo gratuitamente, in pochi minuti. Oppure si colleghi alla pagina che Byoblu, unica televisione nazionale, ha allestito per informare sul referendum e per dare informazioni anche sui banchetti e sui modi per firmare online: https://www.byoblu.com/qui-referendum
E, per favore, sensibilizzate l’opinione pubblica su Davide Tutino. C’è gente che ci muore, con gli scioperi della fame. Cara politica: sul serio volete farne un martire, solo perché non avete il coraggio di guardarlo negli occhi ed essere costretti a nominare l’innominabile: la raccolta firme per il referendum sull’invio di armi nei teatri di guerra?
Quando fa comodo alle lobby di potere per distrarre l’attenzione(vedi Cospito)si solleva un putiferio in questo caso ovviamente silenzio di tomba.
Condivido per non inviare più armi…grazie a voi
Se potessi farlo firmerei per il referendum,ma firmerei per la condanna a morte di tutti coloro che voltano la testa dall’altra parte ,politici e non .La democrazia è morta e non ha più senso parlare di non violenza, consapevolezza vuol dire anche questo.Ci hanno già privato della libertà di esprimerci, ci hanno imbavagliato in occasione della pantoepidemia ,hanno raggiunto i piani alti dell’edificio Overton e vi è soltanto un modo di abbattere il sistema e con esso tutti coloro che lo alimentano e assecondano.
Cosa vuol dire: Se potessi, firmerei….??? DEVE FIRMARE! E’ anche colpa di gente come lei se queste battaglie non riusciamo a portarle avanti! Le teorie astruse su rivoluzioni violente o condanne a morte non portano da nessuna parte se non a stare fermi ad aspettare che avvenga il peggio… ma perchè non riuscite a capirlo?
Io capisco che questo mondo ha fame di “male”, lo cerca, lo sottoscrive, lo desidera ardentemente.
Perciò è giusto darglielo.
È l’unica via per il risveglio.
Io non lotto e non firmo per questo motivo.
domenica sono andato con un amico a firmare per i referendum a Barcola, Trieste, posto carico di bagnanti, ce n’erano almeno un cinquecento. Ho parlato con qualcuno per invitarlo a firmare per i referendum proposti, ma nessuno sapeva di cosa stavo parlando. E dopo, nonostante tutte le spiegazioni, mi dicevano che non era cosa loro ed era meglio se tornavano in acqua. Questi sono i cittadini italiani ai quali non gliene frega niente se c’è in corso una guerra a mille cinquecento km da qui: si sveglieranno quando cominceranno a ricevere le cartoline precetto per andare sul fronte a combattere per una guerra che fa solo gli interessi americani e disastra la nostra economia. Ma allora sarà troppo tardi!
Io e la mia famiglia abbiamo firmato e lo chiediamo a chiunque parla con noi di farlo. E’ poco ma bisogna continuare a farlo e che lo faccia chiunque ha già firmato. Perchè firmare e non condividere non è sufficente per sentirsi in pace con se stessi bisogna fare un ulteriore passo e parlarne con chiunque per fare quello che purtroppo l’informazione generalista ha deciso di non fare più!
Veramente difficoltoso firmare online un referendum non sono riuscito a firmarlo gli altri due penso di sì ma non sono sicuro. Sarò io che non ci arrivo .